Parco Romana, la nuova poetica dell’ecologia

Riqualificare lo storico quartiere di Porta Romana, puntando sul benessere di residenti e visitatori e sulla sostenibilità: l’architetto Carlo Ratti racconta a Urban Stories come è nato questo ambizioso progetto.

21/06/2021

Sviluppare un modello unico di integrazione tra natura e città: è questo l’obiettivo del progetto Parco Romana sviluppato dal team Outcomist, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, CRA - Carlo Ratti Associati, Arup, che si è aggiudicato il masterplan di rigenerazione dello Scalo di Porta Romana bandito dal Fondo Porta Romana, promosso e gestito da COIMA e sottoscritto da Covivio e Prada Holding.

L’architetto Carlo Ratti racconta a Urban Stories la straordinaria opportunità che le aree industriali e dismesse offrono alle città italiane. La trasformazione di Porta Romana è stata pensata per restituire al quartiere e alla città uno spazio di collegamento e di contatto, capace di rispondere ai bisogni e alle aspettative della società contemporanea, sempre più attenta ai temi del benessere, dell’innovazione e della sostenibilità.

Carlo Ratti, Founding Partner, CRA – Carlo Ratti Associati

Carlo Ratti, Founding Partner, CRA – Carlo Ratti Associati

Ed è proprio dalla volontà di celebrare questi valori, insieme ai principi di inclusività, biodiversità e resilienza, che nasce un progetto volto a creare un’area che colleghi zone diverse e geograficamente distanti della città di Milano – oggi divise da uno scalo ferroviario dismesso – attraverso un’applicazione funzionale del modello di “quartiere a 15 minuti”, che metta a disposizione tutti i servizi necessari in una zona strategica a cavallo tra centro e periferia, in continuità con quell’idea di città diffusa tratteggiata da Renzo Piano nel dialogo Rigenerazione Italia.

“Parco Romana vuole essere un sito che mette insieme mondi diversi, coniugando elementi naturali e artificiali, e che si pone al centro di tutte le reti del capoluogo lombardo, ecologiche e infrastrutturali”, illustra l’architetto Carlo Ratti.

Il progetto nascerà attorno a un grande polmone verde che si svilupperà lungo la linea ferroviaria, riqualificando in modo sostenibile una struttura già esistente e creando una sorta di corridoio ecologico che connetterà punti opposti della città: uno spazio green multifunzionale progettato per offrire a tutti, cittadini e turisti, i servizi necessari all’interno di un contesto a misura d’uomo.
“Immaginate una Foresta Sospesa, una sopraelevata che potrà ospitare alberi, percorsi pedonali e orti comuni e in cui potranno avere luogo attività collettive ed eventi volti al benessere degli abitanti del quartiere e dei visitatori, nonché degli atleti che nel 2026 popoleranno il Villaggio Olimpico e degli studenti che sceglieranno le residenze che sorgeranno in quest’area”, ha aggiunto Ratti.

Rendering Piazza Lodi

Rendering Piazza Lodi

Questo enorme spazio naturale si completerà con il circostante patrimonio immobiliare, costituito da nuove costruzioni ed edifici storici riqualificati che daranno vita a un progetto urbano integrato, in cui coesisteranno aree verdi e luoghi di ritrovo come piazze, che sorgeranno all’incrocio dei principali percorsi pedonali, e spazi destinati a residenze o a uffici e spazi di co-working.
“Su questo corridoio ecologico si affacceranno due grandi isolati urbani: a est sarà edificato un nuovo centro commerciale per la città, con edifici ben collegati tra loro che forniranno diversi servizi alla comunità, mentre a ovest sorgeranno dei complessi residenziali arricchiti da spazi pensati per lo svolgimento di attività fisica all’aperto e luoghi di aggregazione comune, che ospiteranno inizialmente gli atleti delle Olimpiadi invernali di Milano 2026, per poi essere messi a disposizione di giovani, studenti e non solo”.

Rendering passaggio ferroviario

Rendering passaggio ferroviario

L’impegno per la sostenibilità è centrale in tutti gli attori coinvolti nello sviluppo di questo masterplan. “Puntiamo al raggiungimento di obiettivi concreti in linea con l'Accordi di Parigi e il PNRR, come la riduzione delle emissioni di CO2, attraverso azioni semplici che possono fare la differenza per la salvaguardia del nostro pianeta”, afferma Ratti, che sottolinea: “è fondamentale per noi ricorrere al legno per la costruzione dei nuovi edifici, essendo un materiale che ci permette di abbassare le emissioni di carbonio, e di puntare sulle tecnologie green per la fornitura di energia rinnovabile e acqua pulita, promuovendo la mobilità sostenibile e scoraggiando l’utilizzo delle automobili con la diffusione di zone pedonali e piste ciclabili”.

Parco Romana rappresenterà dunque la prima grande trasformazione per la città di Milano dopo la pandemia e un progetto così ambizioso non può prescindere da una forte componente innovativa e digitale, come sottolinea l’architetto Ratti affermando che “il Digital Twin del masterplan, ovvero un modello digitale dello sviluppo fisico del progetto, permetterà di gestirlo lungo l’intero ciclo di vita, ottimizzando fattori economici, sociali, culturali e ambientali, e consentirà di raggiungere importanti obiettivi a beneficio della città”.

Tra natura, nuovi servizi e ulteriori obiettivi di sviluppo, con il progetto di Parco Romana Milano punta ad avvicinarsi sempre più all’ambito modello di città diffusa e ad annullare la contrapposizione tra centro e zone periferiche, offrendo alla comunità un maxi spazio iper-connesso, sostenibile e attrattivo.

La trasformazione di Porta Romana è stata pensata per restituire al quartiere e alla città uno spazio di collegamento e di contatto, capace di rispondere ai bisogni e alle aspettative della società contemporanea, sempre più attenta ai temi del benessere, dell’innovazione e della sostenibilità

I principi di inclusività, biodiversità e resilienza danno vita a un progetto volto a creare un’area che colleghi zone diverse e geograficamente distanti della città di Milano attraverso un’applicazione funzionale del modello di “quartiere a 15 minuti”, che metta a disposizione tutti i servizi necessari in una zona strategica a cavallo tra centro e periferia

Parco Romana rappresenterà la prima grande trasformazione per la città di Milano dopo la pandemia e un progetto così ambizioso non può prescindere da una forte componente innovativa e digitale