Il mondo immobiliare è in grande trasformazione verso un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile, diventato ormai sinonimo di «economia circolare». Ne parliamo con Kelly Russell Catella, da oltre 15 anni alla guida della Sostenibilità in COIMA.
Tradizionalmente uno dei settori più collegati all’idea di consumo - di territorio, materiali, energia - e di produzione di rifiuti solidi, il real estate sta attraversando un cambiamento radicale e questa trasformazione è anche correlata all’affermarsi della sostenibilità come elemento chiave per tutte le imprese. “La dimensione di ‘consumo’ nell’immobiliare” commenta Kelly Russell Catella, Managing Director, Marketing, CSR & Investor Relations in COIMA SGR e Chairman del Sustainable Innovation Committee di COIMA - “fino a qualche anno fa non veniva percepita da molti operatori come un problema reale e, di conseguenza, non ne venivano prese in considerazione le gravi conseguenze. Negli ultimi 10 anni si è però andata affermando una nuova concezione del settore finalizzata alla riscoperta dell’importanza delle persone nello spazio costruito, degli spazi pubblici, alla riduzione del consumo di risorse naturali e capace di integrare le nuove fonti di energia pulita”.
COIMA è stata uno dei pionieri nell’integrazione di questo approccio nel proprio business: “oggi la sostenibilità sta diventando sempre più centrale nel mondo dello sviluppo immobiliare. È però perlopiù intesa dal punto di vista ambientale. A questa componente, sicuramente di grandissima importanza, noi abbiamo aggiunto un approccio più olistico. Interpretiamo la sostenibilità integrando la centralità delle persone, quindi gli aspetti sociali, e la governance dando vita a un modello di creazione di valore unico nel suo genere. Per questa ragione siamo riusciti a distinguerci in Italia costruendo i nostri progetti attorno a un’idea virtuosa di sviluppo del territorio, a beneficio di tutti gli stakeholder coinvolti. Crediamo che solo in questo modo sia possibile contribuire a combattere il cambiamento climatico e favorire la valorizzazione delle diversità e l’integrazione sociale, incoraggiando altri player ad adottare, in tutti i settori, un modus operandi che consideri con massima attenzione il valore della responsabilità”.
Adottando un approccio olistico, COIMA ha messo al centro della propria attività 8 concetti ispirati agli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite. “COIMA Roots rappresenta il driver fondamentale dei nostri processi di business per concretizzare l’impegno nel lungo periodo”, approfondisce Kelly Russell. “Con questo fine abbiamo implementato i principi base della sostenibilità nel processo decisionale di investimento, sviluppo e gestione. Questi 8 valori diventano così parte integrante della nostra strategia, che ci ha permesso di avviare percorsi di innovazione dei processi industriali, attribuendo maggiore attenzione alle persone e alle risorse naturali lungo quattro dimensioni: sostenibilità, socialità, economia e performance. Come spiega il nome stesso, si parte dal ritorno alle nostre radici, con la natura e l’essere umano al centro di ogni progetto. Il concetto del benessere mette in risalto la relazione tra felicità e bellezza, con particolare riferimento all’ambiente - costruito e naturale - che ci circonda. Per garantire questo risultato, ci muoviamo attraverso la conoscenza e i servizi alle persone che utilizzano gli spazi, primi destinatari della nostra azione sul territorio, facendo della tecnologia e dell’innovazione temi fondanti del nostro lavoro. Infine, il concetto di responsabilità ci riporta ai valori etici della trasparenza nella comunicazione della governance con quelli umani dell’inclusione sociale. Tutti elementi coesistenti e imprescindibili che ci hanno permesso di operare con grande soddisfazione nel corso degli anni” evidenzia Kelly Russell.
Ispirata da questi principi di sviluppo sostenibile, COIMA ha creato COIMA City Lab, un think tank costituito con l’obiettivo di tracciare le linee guida per la creazione degli spazi urbani del futuro sia per i progetti che saranno promossi da COIMA stessa, sia come contributo culturale allo sviluppo del territorio italiano come risorsa fondamentale del Paese. COIMA City Lab è composto da architetti e professionisti con esperienza internazionale con specifiche professionalità e competenze nella progettazione delle città. Come primo output, il gruppo di lavoro ha presentato «Undertaking for great cities», una Carta che stabilisce le linee guida per lo sviluppo responsabile dei progetti urbanistici del futuro.
La Carta, rivolta ad architetti, sviluppatori e istituzioni, stabilisce standard quantitativi e qualitativi misurabili per lo sviluppo di progetti di rigenerazione urbana sostenibili, fornendo una matrice di valutazione che porterà alla verifica del rispetto di tali obiettivi. Così, ad esempio, per promuovere una cultura green e un’economia circolare, dovranno essere ridotte le isole di calore, migliorata la qualità dell’aria, utilizzata energia da fonti rinnovabili; i progetti dovranno avere certificazioni che garantiscano tali caratteristiche.
Questi principi vengono applicati a tutti i progetti di sviluppo o di rigenerazione urbana secondo un atteggiamento analitico: “Iniziamo sempre con due diligence attraverso le quali capiamo come integrare i nostri interventi all’interno dei contesti urbani esistenti. Due sono i concetti chiave: da un lato, valorizzare le connessioni tra i nuovi interventi e la storia delle città, in modo da favorire i flussi e rafforzare le dinamiche sociali; dall’altro, sottoporre tutti i nostri nuovi progetti immobiliari a certificazioni edilizie sempre aggiornate, come il protocollo WELL che pone al centro dell’attenzione le condizioni di salute e il benessere mentale di chi occupa un dato spazio costruito, che noi abbiamo adottato per primi in Italia.”
C'è un concetto che sembra fatto apposta per legare insieme questi valori: quello di economia circolare, centrale nell’ottenimento di un certificato come «Cradle to Cradle» (dalla culla alla culla), che premia l’attenzione alla sostenibilità. “Si tratta di un approccio alla progettazione di sistemi che consiste nell'adattare alla natura i modelli dell'industria tornando, come sottolineato prima, alle nostre radici: convertire i processi produttivi assimilando i materiali usati a elementi naturali, ai quali va data l’opportunità di rigenerarsi in altri prodotti per non creare rifiuti e scarti”.
Oggi assistiamo a significativi spostamenti di persone verso i centri urbani, che si intensificheranno nei prossimi trent’anni. Una trasformazione che avrà un enorme impatto su come vengono vissute le città e che sta iniziando a essere presa in considerazione da diversi progetti edilizi e urbanistici di notevole rilevanza, come quelli che COIMA sta portando avanti a Milano. Due esempi su tutti sono i masterplan di aree importanti sia per dimensione sia per ubicazione: l’estensione di Porta Nuova a nord, verso la stazione Centrale, e l’area Valtellina, porta di accesso allo scalo ferroviario Farini. Entrambi progetti sviluppati, sin dall’inizio, sulla base della visione di COIMA di un’integrazione olistica di sostenibilità.
“L’immobiliare sta cambiando” conclude Kelly Russell, “insieme alle città e al modo in cui le abitiamo, e siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo a una trasformazione sostenibile che possa contribuire alle sfide che tutti noi abbiamo davanti.”