Milano da 15 a 40 minuti: fulcro di un nuovo modello urbano

Alessia Cappello, Assessore allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, ci guida nel futuro del capoluogo lombardo, svelandoci come la città si stia preparando a diventare il cuore di un rivoluzionario modello urbano diffuso.

24/06/2024

È ormai da qualche anno che la definizione di “città a 15 minuti” si affaccia con una certa frequenza nel dibattito pubblico sul Real Estate e sulle trasformazioni dei centri urbani italiani ed europei.

Questo paradigma di gestione e sviluppo urbanistico ha trovato pieno riconoscimento a seguito della pandemia di Covid-19, entrando in dialogo con i molti progetti di rigenerazione cittadina attivati da città di tutto il mondo, da Parigi ad Amsterdam, da Milano a Seattle, passando per Madrid ed Edimburgo. Già qualche anno fa, il CEO Manfredi Catella aveva già identificato le direttrici principali per un modello di città a 15 minuti: “sostenibilità ed eccellenza delle costruzioni da un lato, e priorità alle connessioni urbane e alla disponibilità di spazi pubblici e servizi per i cittadini dall’altro”.

Milano rappresenta già un esempio, riconosciuto anche a livello internazionale, di questo modello. Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, sottolinea l’impegno che l’amministrazione ha rivolto al raggiungimento di questo obiettivo: “Nei mesi immediatamente successivi alla pandemia ci siamo resi conto che c’erano zone della città in cui era difficile perfino fare la spesa, prendersi cura di se stessi o trovare spazi culturali e di incontro per giovani mamme e bambini”, ricorda l’Assessora, “e proprio per colmare questa mancanza, a maggio di quest’anno abbiamo presentato i primi tre bandi di finanziamento del Piano Triennale per l’economia di prossimità 2024-2027 per un totale di quasi 5 milioni di euro a sostegno delle attività economiche profit e non profit nei quartieri della città”.

Prof.ssa Laura Gatti, Specialista in Parchi e Giardini e docente di “Alessia Cappello, Assessore allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano

Alessia Cappello, Assessore allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano

In particolar modo, oltre a “Scuola dei quartieri” e “Negozi e botteghe di quartiere”, tra i bandi al via vi è anche “Mi15 – Spazi e servizi per Milano a 15 minuti”, volto a offrire contributi concreti alle imprese capaci di generare un impatto sociale o ambientale positivo sulla comunità locale. Un bando molto importante se si pensa che nell’ultima edizione di “Mi15”, lanciata nel 2022, sono state finanziate 22 imprese milanesi, tutte pienamente attive e operative, ed è stato avviato un percorso virtuoso di sostegno all’economia dei quartieri, che ha favorito le piccole realtà e ha ridotto gli spostamenti quotidiani obbligati dei cittadini milanesi: “Questa strategia ha contribuito a rendere più vivaci, accoglienti e sicure zone meno centrali della città, riducendo al contempo l’inquinamento, ma si tratta di un risultato che va costantemente sostenuto e rafforzato”, continua Cappello. “Per questo abbiamo recentemente organizzato il primo forum dell’economia urbana, che ha riunito associazioni di categoria, negozianti e amministratori locali, con lo scopo di definire iniziative concrete per impedire la scomparsa dei negozi e delle botteghe che rendono vivi e piacevoli i quartieri della città. Un progetto che abbiamo sostenuto con un fondo di 15 milioni di euro”.

Ma Milano non è una città abitata unicamente dai propri residenti. Ogni giorno, infatti, centinaia di migliaia di persone giungono in città per lavoro, per svolgere le proprie attività quotidiane, fare acquisti, divertirsi o semplicemente per trascorrere il tempo. “Oggi Milano si candida, mettendo in gioco più strumenti e maggiori opportunità, a diventare il fulcro di un vasto ecosistema urbano fatto di molti altri centri urbani, collegati attraverso reti ferroviarie ad alta velocità, posti a circa 40 minuti di viaggio di distanza”, dichiara Cappello. E proprio il concetto di città a 40 minuti, toccato da Manfredi Catella nella XII edizione del Real Estate Forum, rappresenta la prossima evoluzione urbanistica. Un’evoluzione che Milano deve prepararsi a sostenere.

Dettaglio del Villaggio Olimpico nel cantiere Scalo di Porta Romana, futura sede dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2026

Dettaglio del Villaggio Olimpico nel cantiere Scalo di Porta Romana, futura sede dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2026

Credo che il modello di città a 40 minuti rappresenti, per certi versi, il naturale proseguimento del sostegno alle attività di prossimità. Perché una città più efficiente, dal centro alla periferia, è anche più attrattiva e ricettiva verso nuove opportunità”, approfondisce l’Assessora. “Da Expo 2015 in poi Milano ha vissuto una serie di grandi trasformazioni che ne hanno cambiato profondamente l’aspetto urbano. Ciascuna di queste ha rappresentato un’occasione per ridisegnare la mappa della città, rispondendo alle esigenze di cittadini, ospiti e turisti. Molte delle iniziative attuali sono state ideate per rendere più vitale e vivibile il territorio urbano: penso alla riqualificazione degli ex scali ferroviari, alle opere per la realizzazione del Villaggio Olimpico in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, a Porta Vittoria, a Bovisa e a MIND, ma anche agli interventi a raggiera sull’intero territorio comunale di impatto più contenuto che riguardano la rigenerazione di quartieri, piazze o di singoli complessi edilizi. Anche in questo Milano è diventato un modello per il resto del nostro Paese”.

In questo contesto, è fondamentale garantire un sistema di collegamenti su scala urbana capace di sostenere grandi flussi di persone e di scoraggiare l’utilizzo dei veicoli personali, puntando sul rafforzamento dei mezzi pubblici e la messa a disposizione di alternative all’utilizzo delle automobili. “Una trasformazione di cui siamo convinti beneficerà l’intero tessuto produttivo milanese”, riprende Cappello. “È chiaro che i collegamenti rendono più vivi e vivibili i quartieri e contribuiscono a creare una città più equa, bella e sostenibile. La rigenerazione è un’occasione per incoraggiare la nascita di nuove imprese e attività dove prima non c’erano, creando anche opportunità di lavoro. Una parte importante di questo processo, di cui sono particolarmente orgogliosa, è poi la riqualificazione degli immobili che ospitano i mercati coperti, che abbiamo trasformato in luoghi d’incontro accoglienti e moderni, sempre più multifunzionali, capaci di ospitare, oltre ai negozi, anche le sedi di associazioni e comitati di quartiere”.

Guardando al futuro, Milano si proietta verso il 2030 con l'ambizione di essere un esempio di sostenibilità e inclusione. Una responsabilità che coinvolge tutti coloro che quotidianamente lavorano per la rigenerazione della città, come il mondo del Real Estate, la cui capacità di integrare i piani di governo del territorio con scelte progettuali, tecnologiche e costruttive innovative può contribuire in modo decisivo a realizzare il modello di città auspicato dall’Assessora Cappello: "Nei prossimi anni Milano dovrà essere una città che abbraccia pienamente la sua responsabilità verso il pianeta dimostrando che il passaggio a un futuro sostenibile è non solo fattibile, ma anche vantaggioso per tutti. Essere il fulcro di un sistema ‘a 40 minuti’ non significa solo essere aggregatore e motore economico di quanto circonda la città, ma anche esempio e modello a cui ispirarsi e a cui aspirare, un luogo dove andare per confrontarsi con un ambiente produttivo, sociale e culturale in continua evoluzione. Dobbiamo lavorare concretamente per consegnare alle future generazioni e alle giovani famiglie un ambiente urbano più verde, una città più vivibile, ricca non solo di opportunità, ma capace di essere davvero inclusiva e accogliente”.

Oggi Milano si candida, mettendo in gioco più strumenti e maggiori opportunità, a diventare il fulcro di un vasto ecosistema urbano fatto di molti altri centri urbani, collegati attraverso reti ferroviarie ad alta velocità, posti a circa 40 minuti di viaggio di distanza

Il modello di città a 40 minuti rappresenta il naturale proseguimento del sostegno alle attività di prossimità: una città più efficiente, dal centro alla periferia, è anche più attrattiva e ricettiva verso nuove opportunità

È fondamentale garantire un sistema di collegamenti su scala urbana capace di sostenere grandi flussi di persone e di scoraggiare l’utilizzo dei veicoli personali, puntando sul rafforzamento dei mezzi pubblici e la messa a disposizione di alternative all’utilizzo delle automobili